La terapia familiare è l’intervento di elezione quando il disagio, che può riguardare in maniera diretta anche un solo componente del nucleo, adulto, bambino o adolescente, si ripercuote sulla famiglia mettendone in crisi l’equilibrio.
Le difficoltà specifiche si possono esprimere attraverso canali diversi: sintomi psichici, comportamentali, somatici di un componente, disagio familiare o/e elevata conflittualità, e segnalano problematiche all’interno del nucleo che necessitano di essere affrontate tempestivamente e risolte in modo adeguato.
Di fronte alla necessità della famiglia di superare il disagio che sta sperimentando, la fase di impasse in cui si trova, e ritrovare benessere personale e familiare, questo tipo di percorso mira ad apportare un cambiamento nella situazione in atto.
Spesso la famiglia in situazioni di difficoltà tende ad agire, in modo inconsapevole, dinamiche relazionali, comportamenti ripetitivi e tentate soluzioni che mantengono e alimentano il disagio anziché risolverlo.
Nella terapia familiare, il problema che la famiglia porta in terapia viene contestualizzato e compreso nel suo significato alla luce di più livelli di osservazione: quello delle relazioni che in essa intercorrono, della sua storia evolutiva, della fase del ciclo vitale che sta attraversando, e delle storie personali dei suoi componenti e delle famiglie d’origine.
Il percorso di terapia familiare è volto ad eliminare le difficoltà, intervenendo sulle dinamiche interattive disfunzionali in atto e facendo leva sulle risorse e potenzialità latenti della famiglia per condurla alla soluzione delle problematiche e ad un nuovo equilibrio che possa consentire il benessere personale dei suoi membri e quello dell’intera famiglia.
La terapia familiare sistemico-relazionale è molto indicata per le difficoltà della coppia coniugale, della famiglia e per i disagi dell’ infanzia e dell’ adolescenza.
E’ infatti possibile comprendere il significato di una difficoltà in età evolutiva, sia espressa in termini comportamentali che psichici o/e somatici, attraverso la conoscenza dei contesti nei quali il bambino, o l’adolescente, è calato e le dinamiche relazionali che sostengono o amplificano il disagio intervenendo su esse.
Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si risveglia
(C. Gustav Jung)