Quando all’interno di una famiglia i genitori si separano, tutto il nucleo familiare (anche allargato, quindi nonni, zii, ecc..) viene fortemente coinvolto, sul versante sia organizzativo che emotivo.
Si può quindi dire che non sono solo i coniugi a separarsi, ma tutti nella famiglia devono affrontare questo processo.
Gli effetti sui figli della separazione tra i genitori risentono molto di un insieme di eventi anche esterni alla dinamica della separazione stessa: eventi di tipo sociale, economico, legale e psicologico. Tali eventi hanno il potere di amplificare o al contrario di attenuare lo stress legato all’atto della separazione, e sono quindi molto importanti da considerare.
Ciò che è importante sottolineare è che il modo con il quale i bambini si adattano alla separazione dei genitori dipende per lo più da come i genitori stessi gestiscono questo processo.
La capacità dei bambini di adattarsi alla separazione dei genitori dipenderà quindi dal grado di maturazione dei genitori e dalla loro capacità di collaborare nella separazione.
Quindi è più importante che i genitori non siano in conflitto piuttosto che siano insieme. Questo è un concetto importantissimo, che sfata la diffusa credenza che “per i figli” sia meglio che i genitori restino insieme. Il bene dei figli lo fa una coppia genitoriale non conflittuale.
Il ruolo nocivo della conflittualità tra i genitori sui figli si può spiegare con il fatto che il conflitto prolungato tra i partner crea un clima familiare più teso, e i due genitori, occupati a litigare, sono meno disponibili con i figli. Questi ultimi per catturare la loro attenzione spesso si comportano “male” ed esasperano alcuni normali segnali di ricerca di attenzione, perpetuando così un circolo negativo di rapporti.
Se è naturale che per i figli una coppia genitoriale unita sia la condizione preferita naturalmente, tale preferenza passa chiaramente in subordine rispetto alla vera richiesta di una coppia genitoriale non conflittuale ed armonica, indipendentemente dal fatto che i genitori stiano o meno insieme.
Quando una coppia vive una situazione di conflitto che non si modifica ma anzi tende a cronicizzare, è importante che subito chieda aiuto per risolvere la situazione, per ritrovare una progettualità sana ed evolutiva, adeguate modalità di comunicare, rispetto e supporto, così importanti per crescere figli psicologicamente sani ed equilibrati.
Nel parlare degli effetti della separazione sui figli, va quindi detto che certamente il figlio “subisce” la decisione dei genitori di separarsi, e che la separazione della coppia genitoriale è sempre una fonte di fatica e sofferenza per i figli.
Quando la separazione diviene l’unica via per interrompere una situazione di conflitto cronico e dannoso, le variabili personali dei figli (quelle cioè legate all’età e alle tappe dello sviluppo psicologico raggiunto) risultano un elemento importantissimo, che insieme al clima emotivo tra i genitori durante la separazione può fare la differenza: quando infatti i bambini mantengono un buon rapporto con entrambi i genitori anche se sono separati gli effetti negativi del divorzio sono molto mitigati ed anzi possono emergere delle risorse inaspettate.
Tutte le situazioni familiari che vanno verso una separazione dei genitori devono poter beneficiare di un aiuto psicologico competente e qualificato, in grado di sostenere i genitori nel difficile processo della separazione e della contemporanea educazione dei figli, e i figli devono poter essere sostenuti nel processo di mantenimento dell’attaccamento ad entrambi i genitori e di accettazione della loro separazione.
Il percorso di sostegno alla gewnitorialità è, in conclusione, un intervento di accompagnamento che intende potenziare le risorse dei genitori che stanno attraversando un momento di difficoltà e disorientamento.
Gli incontri sono finalizzati ad offrire informazioni, orientamento e sostegno nella delicata fase della separazione inerenti alle difficoltà comunicative, emotive e comportamentali.