I disturbi specifici dell’apprendimento, ovvero quella gamma di disturbi che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo), lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale, e che comprende dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia e disgnosia, si manifestano in vari modi, più o meno evidenti, ma spesso passano inosservati per molto tempo, rendendo gli eventuali interventi molto meno efficaci.
La tempestività, infatti, è il fattore più importante e decisivo ai fini prognostici. Quanto più precocemente il soggetto potrà beneficiare di un intervento abilitativo, modificando o integrando potenzialità carenti, tanto più gli effetti del disturbo neuro-funzionale tenderanno ad attenuarsi o a modificarsi.
Sulle cause dei D.S.A. si è molto discusso in questi ultimi anni. Le ricerche più recenti sull’argomento confermano l’ipotesi di un’origine costituzionale dei D.S.A.: una base genetica e biologica dà la predisposizione al disturbo, anche se ancora non ne sono stati precisati i meccanismi esatti. Su di essa contribuisce in modo significativo l’ambiente (inteso anche come ambiente socio-culturale dei genitori), nell’amplificare o contenere il disturbo. Questi disordini sono presumibilmente legati a disfunzioni del sistema nervoso centrale e possono essere presenti lungo l’intero arco di vita. Problemi relativi all’autoregolazione del comportamento, alla percezione e interazione sociale possono essere associati al disturbo di apprendimento, ma non costituiscono, per se stessi, dei disturbi specifici di apprendimento.
Per tali disturbi la diagnosi prevede l’esclusione di cause neurologiche alla base del problema (esempio: paralisi cerebrale infantile, impedimenti fisici), di un deficit uditivo, di un problema di natura emotiva e di un generale ritardo di sviluppo, come nel caso dell’insufficienza mentale. Tali disturbi si manifestano, infatti, in presenza di un normale livello intellettivo, di un’istruzione idonea, di un’integrità neuro-sensoriale e di un ambiente socio-culturale favorevole. Infatti, il particolare modo di manifestarsi di tali disturbi, fa si che, spesso, il problema venga sottovalutato e individuato in ritardo poiché, presentandosi in bambini che apparentemente hanno le potenzialità per apprendere, viene attribuito a mancanza di interesse o a scarsa applicazione allo studio, con conseguenze negative sul bambino, sia di tipo psicologico che di rendimento scolastico.